Sicurezza sul lavoro nell’industria chimica

Sicurezza sul lavoro nell’industria chimica

Sicurezza sul lavoro nell’industria chimica

Sicurezza sul lavoro nell’industria chimica. Norme e rischi per la salute.

Quello del chimico è un settore ampio, che richiede una politica di  prevenzione degli incidenti e malattie professionali molto particolareggiata con appropriati sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL).

Qualche dato può aiutarci a comprendere l’entità del settore e le sue necessità sul piano della sicurezza.

L’Italia è il terzo produttore chimico in Europa, dopo Francia e Germania, le aziende attive in questo settore sono c.a. 2.800, di cui ben l’85% sono PMI.

Questo settore dà lavoro a più di 108.000 impiegati e i settori sono svariati: chimica di base, chimica fine specialistica e chimica per il consumo.

Linee di Indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica.

In data 24 aprile 2013,  Inail e Federchimica, in base all’accorso quadro di collaborazione contratto hanno redatto le Linee di Indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica, risultato della collaborazione fra:

Inail Contarp, Federchimica, Filctem – Cgil, Femca – Cisl, Uiltec – Uil, Certiquality e Henkel italia (approvato con Determinazione del Presidente dell’Inail n. 84 del 24 marzo 2015).

Sicurezza sul lavoro nell’industria chimica


Sicurezza sul lavoro nell’industria chimica, tali linee guida offrono alle imprese che le adottano un supporto operativo funzionale all’adozione dei sistemi di gestione, volto ad accrescere il livello di salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

Questo testo è ispirato al nuovo schema di riferimento dei sistemi di gestione pubblicati nell’ISO (ISO IEC Directive part 1, part 2; 2013).

A completare il documento abbiamo un’appendice che guida le imprese nell’adozione di un modello organizzativo e gestionale come previsto dal D.lgs 231/01 e dall’art. 30 del D.lgs 81/2008.

I benefici derivanti dall’adozione di queste Linee di indirizzo è di varia natura.

Può far risparmiare le imprese per esempio in merito al premio assicurativo, in quanto è possibile chiederne all’Inail la riduzione, giacché trattasi di un intervento di prevenzione nel campo della salute e sicurezza (Art. 24 D.M. 12 dicembre 2000).

Il Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) è parte integrante del sistema di gestione generale dell’impresa e declina le responsabilità, i ruoli, le procedure, i processi e le risorse per realizzare la politica di salute e sicurezza e gli obiettivi strategici in essa indicati.

Il sistema di gestione deve essere realizzato secondo la specifica unità produttiva e/o logistica e progettato secondo le attività svolte e i rischi lavorativi connessi a dimensione e tipologia d’impresa, allo scopo di gestire e tenere sotto controllo tutti i rischi connessi, presenti e derivanti dalla organizzazione dell’unità produttiva e/o logistica in oggetto.

La dirigenza ha un ruolo centrale nelle linee di indirizzo. Per dare significato all’adozione di un SGSL, la leadership deve portare l’intera organizzazione al miglioramento costante delle prestazioni in tema di salute e sicurezza.

Questo obiettivo deve essere condiviso con tutto l’organico, ad ogni livello.

Deve adottarsi una politica che stabilisca obiettivi e principi di azione generali volti alla tutela della salute e della sicurezza e deve essere in armonia coi valori essenziali dell’impresa ed alla sua visione.

Deve integrare le aspettative, i bisogni e le esigenze dei lavoratori nel processo di governance dell’impresa stessa.

I contenuti fondamentali di un’adeguata politica aziendale secondo il documento sono:

  • Priorità alla prevenzione nell’impegno alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

  • Rispetto di leggi e normative relative a salute e sicurezza applicabili all’attività.

  • Propensione al miglioramento costante delle proprie prestazioni di salute e sicurezza utilizzando le migliori tecniche e soluzioni organizzative applicabili.

  • Chiaro riconoscimento dei ruoli, responsabilità e doveri di ogni lavoratore per il conseguimento degli obiettivi di salute e sicurezza.

  • Coinvolgere e formare i lavoratori ed i loro rappresentanti in materia di salute e sicurezza, attraverso il metodo partecipativo.

  • Adottare un sistema di relazioni industriali volto a valorizzare i rapporti fra le figure impiegate nella gestione della salute e della sicurezza d’impresa.

  • Diffondere valori, visione ed impegni a ciascuno dei soggetti coinvolti in un progetto o nell’attività di un’impresa.

Sicurezza sul lavoro nell’industria chimica

La leadership, che definisce la politica, deve assicurarsi che questa sia:

  • Appropriata alla natura, allo scopo e alle dimensioni dell’attività.
  • Periodicamente riesaminata.
  • Coerente con gli obiettivi strategici prefissati.
  • Condivisa coi lavoratori e i loro rappresentanti.
  • Immediatamente comprensibile.

Ruoli, compiti e responsabilità.

La definizione e l’attribuzione dei compiti organizzativi e delle mansioni operative per il funzionamento del SGSL, devono essere esplicitati e comunicati a tutte le figure presenti all’interno dell’impresa e a tutti i livelli gerarchici, funzionali o di sistema.

Se però la realizzazione della politica del SGSL rimane nell’ambito delle attribuzioni e delle responsabilità esclusive del Datore di Lavoro e della leaderhip allora si deve nominare un Responsabile del Sistema di Gestione (RSG), che sia di un livello gerarchico adeguato, abbia funzioni di coordinamento e possa riferire direttamente alla direzione.

Quali compiti ha un RSG?

  • Deve ricevere istruzione dalla direzione in merito alla gestione dei rischi connessi a salute e sicurezza.
  • Assicurare che siano definiti, sviluppati e consolidati i requisiti del sistema di gestione che sono: politica, pianificazione, operatività, controllo e azioni correttive.
  • Riportare alla direzione le misurazioni degli indicatori di prestazione. Questi servono ad effettuare un monitoraggio costante ed un riesame volto al miglioramento continuo.
  • Comunicare alla direzione l’eventuale necessità di modificare processi, aspetti organizzativi o modalità di lavoro in vista dell’introduzione di nuove normative, di non conformità o per normalizzare situazioni a rischio.
  • Collaborare con la direzione per le attività di informazione e formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti circa gli elementi oggetto di consultazione, coinvolgimento e comunicazione.
  • Porsi quale interlocutore attivo tra gli stakeholder, interni e esterni.

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